Crisis actor a Barcellona? Tutti i deliri complottisti

Alle 16:45 del 17 agosto un ventenne a bordo di un furgone bianco travolge sulla rambla nel centro di Barcellona quanti più passanti possibili, per poi fuggire. Restano a terra 13 morti e 35 feriti, lungo un percorso da incubo di circa 600 metri. Cento chilometri più a Sud nella città di Cambris, attorno alla mezzanotte cinque terroristi a bordo di un’Audi A3 si scagliano contro la folla, ma non riusciranno a farla franca. La polizia li intercetta uccidendoli. Tre gli italiani deceduti: Carmen Lopardo, Bruno Gulotta e Luca Russo. Il pomeriggio scorso le autorità catalane confermano il decesso del piccolo Julian Cadman, un australiano di 7 anni; di lui non si avevano più notizie da tre giorni. Nel momento in cui scriviamo si cercano ancora dei dispersi. Intanto le indagini proseguono.

A volte ritornano

Puntualmente in Rete si diffondono i deliri complottisti. Si torna a parlare di manichini e crisis actor. Uno in particolare riguarda una persona, che dopo essere stata immortalata con una palese rottura della caviglia – con tanto di piede penzolante – sembra poi guarire miracolosamente. In Italia il primo a tweettare il video è Salvo Mandarà, che si è già distinto per aver definito “bambola gonfiabile” una delle vittime dell’attentato.

Il mistero della frattura miracolata

Tra i commenti c’è qualcuno che prova a spiegargli cosa si vede nel filmato. Cristian P. afferma di avere avuto una frattura simile in moto. Molto semplicemente ecco come si possono spiegare le immagini: La seconda parte dove l’uomo sembra guarire, con la scarpa di nuovo infilata nel piede, in realtà corrisponde ad un momento iniziale, mentre la prima parte corrisponde ad un momento successivo. Probabilmente – come è successo anche a Cristian P. – l’uomo ha cercato di alzarsi ed il peso del corpo ha fatto il resto. La prima parte del filmato è ricavata dai servizi televisivi, la seconda è un filmato eseguito apparentemente dall’interno di un autobus di passaggio.

La parte a destra corrisponde ad una fase iniziale. La parte a sinistra ad una finale. In mezzo il probabile tentativo dell’uomo di alzarsi, il peso provoca la frattura.

Anche per i medici non ci sono misteri. Abbiamo chiesto un parere a Gaetano Pezzicoli che si occupa di Biomedicina nel canale YouTube “Agorà Scienze Biomediche“, aiutando migliaia di studenti di medicina con numerose video-lezioni.

Potrebbe essere stata una frattura composta nel momento in cui viene ripreso dal bus. Poi magari hanno provato a medicare la caviglia senza fare attenzione e hanno finito per piegarla. Oppure ha provato a mettersi in piedi e la frattura si è scomposta.

E’ normale che quando la caviglia non appare rotta l’uomo non sembri dolorante?

Il dolore di una frattura composta é sopportabile, specie se é passato del tempo dal momento in cui é avvenuta. Un mio amico si ruppe il polso in una caduta e non si accorse che era rotto fino a quando tastandosi il livido che si era formato non spostò le ossa.

Filmati e congetture non sono prove. Certamente la scarsa qualità dei filmati e la loro parzialità non ci possono permettere di trarre conclusioni certe, non di meno facciamo presente che esistono spiegazioni razionali ben più probabili, tenuto conto del contesto generale, dove la tragedia ha colpito pubblicamente numerose persone, coinvolgendo i parenti che li attendevano a casa. Al solito gli unici appigli dei teorici del complotto non sono dati diretti, ma filmati provenienti dagli stessi media che li hanno diffusi, e supponendo che ci siano dei precedenti dimostrati; cosa ch’è vera solo nella loro mente.

Secondo Marcianò Gulotta era complice

Secondo Rosario Marcianò Bruno Gulotta non sarebbe morto vittima dell’attentato a Barcellona, anzi è stato complice di un false flag. Le prove che il noto teorico delle Scie chimiche presenta ci aiutano a capire il suo senso del concetto di “metodo scientifico” e “perizia nella ricerca dei dati”.

Gulotta era  responsabile marketing e vendite del sito Tom’s Hardware. Un portale dedicato alla tecnologia che aveva già “perculato” a suo tempo le tesi sciachimiste. La sua redazione gli ha dedicato un articolo molto toccante.

Era lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli. Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza.

Non solo, Gulotta secondo Marcianò avrebbe avuto contatti con importanti figure istituzionali. Lo fa riportando il suo profilo LinkedIn.

L’unico appiglio che possiamo trovare è una sua collaborazione nell’ambito del Progetto Europa. Si tratta di un’associazione che si occupa della formazione dei giovani e non si capisce in che modo dovrebbe collegare Gulotta ai “poteri forti”. Bruno lascia una giovane compagna e due bambini. Se volete dare una mano alla sua famiglia – piuttosto che partecipare alla raccolta fondi di Marcianò per una nuova strampalata ricerca sulle Scie chimiche – potete inviare una donazione al profilo Paypal creato dalla redazione di Tom’s Hardware.

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Atlantide in Sardegna - intervistiamo Ivan Lucherini #YouSINIS Successivo Progetto pioggia, la nuova raccolta fondi di Marcianò contro le Scie chimiche